Licenziare senza parlare: il fenomeno del quiet firing (licenziamento silenzioso)
In precedenza abbiamo parlato di quiet hiring e quiet quitting: oggi approfondiamo il tema del quiet firing (licenziamento silenzioso), con tips per evitarlo in azienda e proteggersene.
Cos’è il quiet firing (licenziamento silenzioso)
Ma che cos’è il quiet firing? Già dal nome possiamo dedurre che si tratta di una forma di licenziamento “silente”, ovvero che non fa rumore.
Può sembrare paradossale che un evento forte come un licenziamento passi inosservato, ma l’idea è proprio questa: il quiet firing (licenziamento silenzioso) consiste infatti nell’adottare un atteggiamento di disinvestimento e disinteresse nei confronti di un dipendente, portandolo gradualmente a rassegnare le dimissioni.
Si tratta di un atteggiamento intenzionale e volto a far sentire il dipendente poco importante, tramite diverse strategie: scarsa comunicazione, riduzione della formazione e degli incarichi, esclusione dalle decisioni importanti per l’azienda.
Probabilmente avrai notato somiglianze con il fenomeno del mobbing, tuttavia occorre sottolineare un’importante differenza: il mobbing consiste in un atteggiamento apertamente ostile, fatto di aggressioni verbali, critiche e mortificazioni; il quiet firing, invece, prevede di ignorare un dipendente, evitando di coinvolgerlo/a nei momenti e nelle decisioni importanti per l’azienda, al fine di creare un senso di esclusione che lo/la porti a licenziarsi.
Il mobbing, inoltre, è più spesso agito tra colleghi, mentre il quiet firing viene generalmente attuato da persone in posizioni dirigenziali.
Insomma, se modalità e i soggetti in gioco sono diversi, l’obiettivo è lo stesso, vale a dire portare il dipendente a scegliere di licenziarsi: si tratta di fenomeni ugualmente dannosi e rischiosi per l’equilibrio aziendale.
Vediamo nel prossimo paragrafo i consigli per difendersi dal quiet firing (licenziamento silenzioso), sia dal punto di vista dell’azienda che da quello dei dipendenti.
Come evitare il licenziamento silenzioso in azienda
Come abbiamo anticipato, il quiet firing viene generalmente attuato da chi si trova in una posizione di potere: è però importante ricordare che in un’azienda esistono diversi “gradi” di gerarchia interna e che quindi questa dinamica può essere attuata anche da alcune persone all’insaputa delle figure in posizione apicale.
Si tratta di una situazione molto rischiosa, che porta danno agli equilibri interni e alle relazioni aziendali, ma anche alla produttività dell’azienda perché può portare alla defezione di persone professionalmente valide a causa di antipatie personali.
Ecco i nostri consigli per evitare che succeda:
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Pretendi trasparenza
Sii trasparente nella suddivisione delle mansioni e chiedi lo stesso ai tuoi dipendenti: in questo modo eviterai che qualcuno venga lasciato “fuori” e senza incarichi da svolgere.
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Promuovi la comunicazione
Chiedi ai dipendenti di mantenere la comunicazione sui canali aziendali (e-mail, piattaforme, chat di lavoro), così che sia sotto l’occhio di tutti e non si creino “corsie preferenziali” per qualcuno.
In questo modo, ogni informazione importante è accessibile a tutti e nessuno viene privato/a di informazioni essenziali a svolgere il lavoro.
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Lavora sul team
Dai importanza ai momenti che “costruiscono la squadra”, come il team building, le formazioni e gli eventi aziendali: in questo modo, spingerai i tuoi dipendenti a sentirsi uniti e a collaborare, senza ostacolarsi a vicenda.
Come difendersi dal quiet firing
Se sei invece un/a dipendente, il quiet firing può colpirti in prima persona. Ecco cosa puoi fare:
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Esercita l’autoconsapevolezza
Come primo passaggio, chiediti se c’è un motivo per cui i tuoi superiori o i colleghi stanno cercando di escluderti: forse non sei cooperativo/a, comunichi poco o tendi a “scaricare” il lavoro sugli altri.
Fai un “esame di autoconsapevolezza” per capire eventuali tuoi errori.
Tuttavia, non necessariamente c’è un motivo imputabile a te se sei vittima di mobbing o di quiet firing: spesso si tratta semplicemente di invidie, competizione o incompatibilità di caratteri.
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Rivolgiti ai superiori
Dopo aver capito quali sono le tue (eventuali) responsabilità, parla della situazione con un superiore di cui ti fidi: spiega apertamente la situazione e le difficoltà che, nonostante i tuoi sforzi, stai incontrando sul posto di lavoro.
Ribadisci il senso di appartenenza all’azienda e il tuo desiderio di lavorare al meglio, che però viene ostacolato dal quiet firing (licenziamento silenzioso) che subisci quotidianamente.
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Cerca un aiuto competente
Se la situazione non si risolve e i tuoi superiori si mostrano disinteressati, rivolgiti a un ente esterno che possa fornire un supporto valido: i sindacati sono abituati a gestire questo tipo di situazione e possono aiutarti a capire cosa sta avvenendo e a tutelarti al meglio.
Ricorda che, se ti rivolgi a un sindacato, ti verrà chiesto di documentare quanto riporti: prepara quindi una serie di “prove” del fenomeno, ad esempio scambi di mail o chat di lavoro da cui sei stato/a deliberatamente escluso/a.
Che tu sia un imprenditore o dipendente di un’azienda, il quiet firing (licenziamento silenzioso) è un fenomeno rischioso, contro cui è importante tutelarsi costruendo un team forte e caratterizzato da relazioni aziendali positive.
Speriamo che i nostri consigli ti aiuteranno a farlo al meglio!





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