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Scrivere il cv: come presentarsi alle aziende per ottenere un colloquio

Indice:

Consigli per scrivere il cv perfetto

Il curriculum vitae è come un biglietto da visita per ottenere un primo colloquio di lavoro in azienda. Si rivela quindi importantissimo redigerlo con cura e un pizzico di strategia.

Ecco alcuni consigli per scrivere il cv perfetto:

  • 1 – Scrivi un cv semplice ed essenziale

Il contenuto del cv non dovrebbe superare le due cartelle, a meno che non si tratti di profili senior con un’esperienza molto elevata.

Le sezioni riportate al suo interno devono essere facilmente individuabili per una lettura agevole (sarebbe utile, ad esempio, aumentare l’interlinea e utilizzare una diversa formattazione per segnalare tematiche differenti).

Impegnati a curare l’omogeneità di esposizione delle informazioni, per ottenere un cv ordinato e chiaro.

  • 2 – Inserisci una fotografia

È importante ricordarsi di inserire una fotografia all’interno del cv. Anche se non è obbligatorio, potrebbe aiutare a creare una connessione empatica con il recruiter.

Scegli preferibilmente una foto in formato fototessera, in ogni caso un’immagine recente, seria e professionale, che possa presentarti al meglio nell’ottica di essere considerato per una posizione lavorativa.

  • 3 – Compila correttamente i dati anagrafici

Per cominciare a scrivere il cv, riporta i tuoi dati in modo chiaro e senza dimenticare nulla.

Inserisci nome, cognome, data di nascita, città e indirizzo di residenza e i tuoi recapiti (numero di telefono e indirizzo e-mail).

È importante indicare la disponibilità ai trasferimenti, nel caso di candidature per posizioni in altre città o regioni.

Puoi inserire anche un riferimento al tuo contatto Skype ed eventualmente al tuo profilo professionale LinkedIn.

  • 4 – Inserisci informazioni sul percorso formativo

Per scrivere il cv in modo corretto, è importante riportare tutte le informazioni complete circa il percorso formativo.

Inserisci sempre per esteso il nome dell’istituto o dell’ateneo presso cui hai studiato e indica le date esatte di inizio e fine dei percorsi (specificando anche data e voto del diploma o della laurea e i titoli conseguiti).

Ricorda che le informazioni devono comparire in ordine cronologico, sempre dalla più recente alla più datata.

  • 5 – Elenca le esperienze lavorative

Anche per raccontare il tuo percorso professionale, parti dall’esperienza più recente, indicando il nome dell’azienda in cui hai svolto il periodo lavorativo e le date di inizio e fine del rapporto di lavoro.

Specifica anche il ruolo, le mansioni di cui ti sei occupato e l’area aziendale di inserimento.

Una buona strategia consiste nel personalizzare l’elenco delle esperienze lavorative in funzione al destinatario, selezionando quelle che potrebbero rappresentare un valore aggiunto in relazione al profilo professionale ricercato.

Non dimenticare di segnalare anche eventuali esperienze di stage, che non sono qualificabili come rapporti di lavoro, ma implicano l’acquisizione di competenze tecniche e trasversali.

  • 6 – Includi le esperienze di volontariato

Le esperienze di volontariato sono molto importanti, soprattutto per chi ha da poco finito il percorso di studi e non ha maturato molte esperienze o per chi vuole cambiare settore e riposizionarsi sul mercato del lavoro dopo un periodo di inattività.

Svolgere attività di volontariato già durante gli studi permette di acquisire informazioni in più da inserire nel curriculum, per raccontare qualcosa di sé e parlare di interessi e tratti personali.

Bisogna fare attenzione, però, a non dare troppo peso a dettagli non richiesti, che potrebbero influenzare il giudizio di alcuni recruiter (se il volontariato si svolge presso organizzazioni politiche o religiose potrebbero portare a pregiudizi di carattere ideologico).

Dove inserire le esperienze di volontariato nel cv? Dopo le esperienze professionali e formative, dando priorità alle attività più attinenti al ruolo per cui ci si candida.

  • 7 – Specifica le competenze linguistiche

È sempre più importante, in una società globalizzata, conoscere alcune lingue straniere, almeno l’inglese.

Nello scrivere il cv, quindi, non dimenticare di indicare le tue competenze linguistiche in modo dettagliato, seguendo il QCER (Quadro Comune di Riferimento Europeo).

Ricorda di specificare le certificazioni conseguite e di segnalare contestualmente anche eventuali esperienze all’estero.

  • 8 – Elenca le competenze

Per scrivere il cv in modo completo non può mancare un elenco delle competenze.

Descrivi quali hard skills hai acquisito durante le esperienze professionali precedenti e fai riferimento anche alle soft skills che ti contraddistinguono.

  • 9 – Fai riferimento alla Legge sulla Privacy

Non dimenticare di firmare il cv e di inserire, in fondo all’ultima pagina, l’autorizzazione al trattamento dei dati ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

Errori da non fare per un cv impeccabile

Per scrivere il cv in modo impeccabile, è utile considerare alcuni errori da non commettere. Ecco i più frequenti:

  • Errori grammaticali e ortografici

Gli errori di ortografia, anche quelli più banali, possono orientare negativamente il giudizio del recruiter.

È consigliabile l’utilizzo del correttore ortografico del pc, che automaticamente individua gli errori e le sviste da correggere.

Inoltre rileggi sempre attentamente il cv per individuare eventuali refusi. Puoi chiedere anche a un parente o un amico di leggere il tuo curriculum con occhio esterno.

  • Errori nei recapiti

Dimenticare di inserire proprio i recapiti è un errore molto grave, in quanto sono essenziali per essere contattati dal recruiter. Talvolta si omette il numero di telefono, altre l’indirizzo e-mail, ma in entrambi i casi si tratta di una negligenza controproducente.

Anche un indirizzo mail inappropriato o poco professionale potrebbe essere un deterrente per il recruiter, quindi è consigliabile creare una casella di posta elettronica appositamente per la ricerca del lavoro.

  • Inesattezze nella cronologia

Lo abbiamo già accennato: per scrivere il cv correttamente bisogna inserire le informazioni in ordine cronologico inverso, dall’esperienza più recente a quella meno recente.

Spesso le informazioni sono riportate in modo confuso, superficiale o incompleto. È bene, invece, recuperare attestati ufficiali e contratti di lavoro per risalire alle date esatte di inizio e fine per ogni percorso di studi o lavorativo svolto.

  • Fotografie inappropriate

È molto comune l’utilizzo di selfie, foto ritagliate, ritratti delle vacanze estive poco opportuni. La foto per il cv deve essere professionale, inquadrare il viso e avere uno sfondo neutro.

  • Mancanza di sincerità

Per scrivere il cv bisogna essere sinceri. Tutte le competenze sovrastimate e le incongruenze con la realtà affioreranno inevitabilmente durante il colloquio con il recruiter.

In particolare, sono ricorrenti le bugie riguardanti le competenze linguistiche e le motivazioni con cui si sono concluse le precedenti esperienze lavorative.

  • Informazioni superflue

Per scrivere il cv e presentarsi ai selezionatori non occorre inserire un’infinità di hobby e interessi, magari del tutto incongruenti con la posizione per cui ci si propone.

È più utile invece concentrarsi su tutte le attività che possano avere a che fare con l’annuncio a cui si risponde e costituire un elemento a favore per la valutazione del proprio profilo.

Soft skills e hard skills: le differenze

Un aspetto molto importante da considerare per scrivere il cv è la differenza tra hard skills e soft skills.

Solo attraverso un’adeguata comprensione delle due tipologie di competenze potrai metterle adeguatamente in luce sul curriculum e influenzare positivamente il recruiter.

A. Hard skills

Si tratta delle competenze tecniche, acquisite durante il pregresso percorso formativo e professionale.

Esse definiscono le abilità professionali specifiche che distinguono lavoratori operanti in settori diversi, sono quantificabili e possono essere apprese e potenziate attraverso lo studio e l’esperienza.

B. Soft skills

Con il termine “soft skills”  si indicano generalmente le abilità trasversali (letteralmente “leggere” o “dolci”), che hanno a che fare con comportamenti e relazioni.

Queste abilità sono complementari a quelle tecniche, non si contrappongono ad esse, ma piuttosto le integrano per definire un profilo professionale.

Diversamente dalle hard skills, che possono essere acquisite e migliorate, le soft skills sono strettamente interconnesse con il carattere e le inclinazioni innate della persona, e si rivelano difficili da apprendere. Per questo motivo le aziende spesso preferiscono candidati che, a parità di competenze tecniche, possiedono abilità trasversali più spiccate.

Le soft skills costituiscono dunque un punto di forza specialmente per i candidati neo laureati, che, non vantando un’esperienza professionale, sono privi anche di competenze tecniche maturate sul campo.

Ecco una panoramica delle principali soft skills, che ti permetterà di individuare quali sono i tuoi punti di forza e di scrivere il curriculum mettendoli in luce.

  • Cognitive

Riguardano le modalità di pensiero e l’approccio alle situazioni, lavorative e non. Sono esempi di soft skills cognitive l’attitudine al problem solving e le capacità di analisi e sintesi.

  • Relazionali

Si tratta delle capacità di interagire e instaurare rapporti con gli altri. Alcuni esempi: le capacità di comunicazione e collaborazione, l’orientamento al cliente, le abilità di negoziazione, l’empatia.

  • Realizzative

Includono le abilità legate alla messa in pratica di progetti e compiti assegnati. Sono soft skills realizzative, ad esempio: la capacità di pianificazione e organizzazione, le facoltà decisionali, la gestione del tempo, lo spirito di iniziativa, l’autonomia, la precisione.

  • Manageriali

Sono le competenze che dovrebbe possedere chi ricopre una carica dirigenziale, come ad esempio: leadership, capacità di delega, abilità di motivazione e coordinamento dei collaboratori, autorevolezza.

  • Trasversali

Si tratta di competenze di base che si toccano contestualmente categorie differenti, ad esempio: la flessibilità, la capacità di gestire situazioni di stress, la creatività, l’attitudine all’aggiornamento, l’intraprendenza.

Se stai cercando un lavoro, dovresti valorizzare le tue soft skills, mettendole bene in evidenza nello scrivere il cv.

Ad esempio, nel modello del curriculum vitae europeo, è presente un intero paragrafo dedicato alle competenze personali e comunicative. Ricorda che al momento della selezione questa parte potrebbe fare la differenza!

CV Europeo: cos’è e a cosa serve

Il Curriculum Vitae Europeo è stato ideato dalla Commissione Europea nel 2002, a supporto della possibilità, per i cittadini dell’UE, di esercitare la propria professione negli stati membri.

Il CVE nasce quindi come strumento standardizzato per uniformare su scala europea il curriculum vitae, in modo tale da renderlo chiaro ai datori di lavoro e recruiter stranieri.

Il modello del cv Europeo si contraddistingue per una particolare formattazione grafica, impostata su due colonne, e per una parziale precompilazione dei titoli delle sezioni tematiche.

Le regole per scrivere il cv Europeo sono essenzialmente quelle che abbiamo suggerito nel primo paragrafo. Anche se si tratta di un modello standard, i campi sono tutti facoltativi e personalizzabili.

Non dimenticare di eliminare le intestazioni dei campi che non hai intenzione di completare! Sarebbe un errore che potrebbe influenzare il giudizio del recruiter.

Guida - Checklist per cv perfetto

Il cv è il tuo primo biglietto da visita per la ricerca del lavoro. Scopri tutti i trucchi per scrivere un curriculum efficace e attrattivo per i recruiter, che possa portarti verso i colloqui di selezione per il lavoro dei tuoi sogni!

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Cv internazionale: cosa occorre sapere

Bisogna considerare che il CV si deve adattare anche al contesto geografico di riferimento: se ti vuoi candidare per selezioni all’estero, dovrai considerare che i recruiter degli altri paesi potrebbero utilizzare criteri diversi per la ricerca e selezione del personale.

Ecco alcuni elementi da considerare per scrivere il CV internazionale:

  • Numero di pagine del CV

Bisogna sempre valutare quanto approfondire le informazioni riportate nel CV in relazione al paese di destinazione.

Ad esempio, in Spagna e Portogallo, a causa dell’elevato numero di candidature, i recruiter tendono a svolgere processi di screening molto rapidi e quasi non considerano i CV di oltre 2 pagine.

In altri paesi, come ad esempio la Germania, sono molto apprezzati curricula più dettagliati e completi.

  • Fotografia

In alcuni paesi la foto sul CV è fortemente richiesta (ad esempio Germania, Polonia, Svizzera), in altri invece non è ritenuta indispensabile (ad esempio Francia e Belgio).

  • Esperienze all’estero

Anche negli altri paesi le esperienze internazionali sono considerate di fondamentale importanza, associate alla conoscenza delle lingue straniere.

Ad esempio nel Regno Unito le esperienze professionali all’estero possono contare più dei titoli di studio e quindi è bene ricordarsi di inserire le esperienze professionali in evidenza all’inizio del CV.

  • Hobby e interessi personali

Per scrivere il CV internazionale bisognerà tenere in considerazione anche che in alcuni paesi i selezionatori i recruiter valorizzano molto le informazioni riguardanti hobby e interessi personali (è il caso di Austria, in Portogallo e in Germania).

Le medesime informazioni sono ritenute invece di scarsa importanza in altri paesi, quali Spagna, Francia e Regno Unito.

Come scrivere il cv in inglese

Scrivere un resume (il cv in inglese) è importante nel caso in cui tu voglia cercare lavoro all’estero, in particolare nei paesi anglofoni, ma anche per inviare candidature per annunci delle grandi multinazionali, soprattutto se con casa madre o sedi in UK.

Anche in questo caso, è essenziale che non ci siano errori grammaticali e sintattici, ma anche che i contenuti siano appropriati e ben strutturati.

Consiglio: non tradurre letteralmente il tuo curriculum italiano, piuttosto scrivilo da zero! Inizia a ripassare la lingua e magari chiedi aiuto a un amico madrelingua, quindi inizia a scrivere il cv in inglese.

Ecco cosa dovresti includere:

1. Personal information and contacts

In questo paragrafo dovrai scrivere: nome, cognome, data di nascita, indirizzo di residenza o domicilio, recapiti e contatti (email e numero di telefono).

2. Personal statement

Si tratta di un paragrafo breve promozionale, che evidenzia skills ed esperienze coerenti con la posizione per cui ci si è candidati. Serve principalmente per mettere in luce il valore aggiunto che si potrebbe portare al nuovo datore di lavoro.

3. Work experience

Questa parte contiene le esperienze professionali pregresse e in corso.  Ecco cosa devi includere:

  • titolo professionale ricoperto nelle esperienze
  • ragione sociale delle aziende in cui hai lavorato
  • date di inizio e fine dei rapporti di lavoro (nel caso di esperienze in corso, puoi usare i termini “present” o “current” per sostituire la data di termine)
  • risultati raggiunti e le responsabilità acquisite durante le varie esperienze

    4. Education

Questo è forse il paragrafo più ostico, a causa delle differenze tra i sistemi scolastici e i titoli di studio nei diversi paesi.

Ecco come equiparare il titolo di studio italiano con quelli internazionali:

  • Laurea Triennale: Bachelor’s Degree
  • Master di I e II livello: Master
  • Laurea Magistrale: Master’s Degree/Postgraduate Degree
  • Dottorato di Ricerca: Phd

    5. Skills

Le competenze professionali (in inglese “skills”) sono fondamentali per il recruiter, per capire se un candidato è davvero adatto a ricoprire un ruolo.

Come abbiamo visto nei precedenti paragrafi, dovrai includere sia le hard skills che le soft skills.

6. Languages

La conoscenza delle lingue è un elemento imprescindibile per chi cerca un’occupazione all’estero.

Non solo l’inglese, ma anche le altre lingue straniere conosciute devono essere valorizzate, inclusa la lingua madre!

7. Certifications

Includi qui le certificazioni che attestano una crescita professionale.

Puoi indicare anche i certificati linguistici, come l’IELTS o il Cambridge per la lingua inglese (utilissimi per guadagnare punti in fase di recruiting).

8. Additional information

Si tratta di una sezione in cui indicare informazioni che potrebbero essere rilevanti per il recruiter, ma non direttamente ascrivibili al percorso professionale:

    • Volunteering

Le attività di volontariato possono indicare un interesse per le tematiche sociali e una predisposizione all’ascolto.

    • Hobbies

Una buona occasione per valorizzare gli interessi che possono trovare una corrispondenza con la posizione per cui ti candidi.

    • References

Le referenze sono molto valorizzate in UK e nei paesi anglosassoni, quindi è bene procurarsele e inserirle nel cv, oppure indicare la dicitura “references on request”, fornendo poi le referenze nel caso in cui il recruiter le richieda.

Prima di inviare il cv: la lettera di presentazione

Anche detta “lettera di accompagnamento”, poiché si accosta al curriculum vitae, la lettera di presentazione è molto importante e non va sottovalutata. Essa, infatti, è una sorta di chiave per accedere al cv, in quanto ha l’obiettivo di anticipare le caratteristiche più significative del profilo professionale e invogliare il selezionatore a procedere con lo screening del cv.

Ecco i consigli essenziali per scrivere la lettera di presentazione:

  • La sintesi prima di tutto

Scrivi una lettera breve (circa 10 righe è la lunghezza ideale), che sintetizzi le caratteristiche più importanti. Fai attenzione a non esagerare con le informazioni, che potrai dettagliare nel curriculum.

  • No alla schematicità

Non usare elenchi puntati e stile schematico, opta per uno stile discorsivo.

  • Suddividi il testo della lettera in 3 parti

Per ottenere una lettera di presentazione efficace, è utile strutturare la lettera in tre parti, che scandiscano ordinatamente e logicamente il discorso.

  1. Presentazione: non occorre che tu ripeta nome e cognome, piuttosto specifica la posizione per cui ti candidi e accenna in modo sintetico al tuo profilo formativo e professionale.
  2. Motivazioni con cui ti proponi all’azienda: spiega in modo conciso i motivi per cui ti candidi per quella specifica posizione, evidenzia i punti di forza per cui dovrebbero considerare di assumerti e i tuoi obiettivi professionali.
  3. Conclusione e ringraziamenti: esprimi la tua disponibilità a sostenere un colloquio, indica i tuoi recapiti e ringrazia per l’attenzione. Non dimenticare di inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, come per il cv.
  • Personalizza la lettera di volta in volta

Non commettere l’errore comune di inviare la stessa identica lettera di presentazione ad aziende diverse con posizioni aperte molto differenti tra loro.

Modifica sempre l’intestatario e trova un punto di forza in linea con il profilo richiesto, che possa contraddistinguerti fra molte candidature.

  • Cura l’invio via mail

Se mandi il tuo cv via e-mail, usa la lettera di presentazione come corpo di testo e inserisci nell’oggetto un riferimento alla posizione per cui ti stai candidando.

Prossimo step: il colloquio di lavoro

Ora che hai un cv perfetto, leggi i nostri consigli per affrontare i colloqui di lavoro in tutte e fasi!


Adesso conosci tutte le regole per un cv di successo.

Non ti resta che inviarlo alle aziende!

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