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2020: Odissea nello Stage – giovani generazioni a confronto su stage, lavoro e azienda ideale

Il titolo “2020: Odissea nello Stage” è nato un po’ per divertimento, ma produrre l’Osservatorio Stage 2020 è stato tutt’altro che un gioco!

Quest’anno FourStars compie 20 anni. Ci occupiamo di stage da sempre, la nostra storia ci insegna che il mondo del lavoro è in costante trasformazione, così come lo sono i giovani che contribuiscono a cambiarlo.

Abbiamo lavorato per lunghi mesi alla preparazione della ricerca, sviluppata con il supporto autorevole di BVA Doxa, leader indiscusso in materia di indagini e che, con nostro grande orgoglio, ci ha voluto al suo fianco per indagare questa tematica.

Volevamo ottenere un lavoro completo e di qualità, che potesse rappresentare uno strumento utile sia per le aziende che per i giovani candidati con cui ci interfacciamo ogni giorno.

Abbiamo raccolto quasi 1.500 interviste, su un bacino di oltre 20.000 giovani che hanno svolto uno stage in azienda attivato da FourStars tra il 2016 e il 2020.

Dalla nostra piccola Odissea è nato un Osservatorio ben strutturato, condotto secondo un prisma di indagine inedito, che mette a confronto la già nota generazione dei Millennials con la meno conosciuta generazione Z, quella dei giovanissimi nati a partire dalla seconda metà degli anni ’90.

Ecco cosa è emerso dalla nostra indagine!

Le tematiche

L’Osservatorio Stage 2020 di FourStars e BVA Doxa si articola su 3 principali nuclei tematici:

  1. Lo stage: un ponte verso il lavoro

Con orgoglio constatiamo che lo stage si conferma uno strumento molto utile per garantire un passaggio dalla fase della formazione a quella professionale.

Quando nel 2000 abbiamo iniziato a promuovere lo stage, ancora poco normato e conosciuto in Italia, stavamo costruendo una “passerella” per aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro. Oggi quella passerella è diventata un solido ponte, che ogni anno dà la possibilità a giovani e aziende di avviare collaborazioni basate sulla costruzione di una fiducia reciproca.

Le aziende insegnano agli stagisti a mettere in pratica ciò che hanno appreso durante gli studi e forniscono loro gli strumenti per acquisire o consolidare competenze; i tirocinanti spesso si rivelano una fonte di innovazione per i soggetti ospitanti, portando uno sguardo fresco e privo di condizionamenti all’interno dei processi aziendali.

  1. Due generazioni a confronto

Da sempre lavoriamo con i giovani e per i giovani.

Anche l’Osservatorio Stage 2020 rappresenta per noi uno strumento importante di dialogo con le nuove generazioni, per entrare in contatto con le loro aspirazioni e comprendere con chi dobbiamo interfacciarci lungo le nostre giornate di lavoro.

Conoscere i giovani ci permette non solo di comunicare meglio con loro, ma anche di offrire risposte più mirate e consapevoli alle aziende che ci chiedono di selezionare una risorsa junior per posizioni stage o permanent e/o di attivare un tirocinio.

A valle di percentuali e grafici, abbiamo imparato che la Generazione Y (i Millennials) e la Generazione Z (iGen) sono simili, ma anche molto diverse.

 

Osservatorio Stage 2020

 

Abbiamo messo a confronto le loro risposte sullo stage, sulle aspirazioni che nutrono nei confronti di un percorso professionale, su come immaginano l’azienda ideale.

Conoscere le peculiarità di ciascuno ci permette di svolgere un lavoro più accurato e di raggiungere un matching ideale tra chi cerca e chi offre esperienze professionali.

Come sempre, continuiamo a credere che la conoscenza e la competenza generino qualità.

  1. Identikit dell’azienda ideale

Dal momento che interagiamo tutti i giorni con le imprese che accolgono le nuove generazioni, perché non creare uno strumento utile anche per loro?

L’Osservatorio Stage 2020 costituisce per le aziende una risorsa preziosissima, che consente loro di conoscere i giovani e le aspirazioni professionali che nutrono, per attrarli nelle loro organizzazioni e trattenerli il più a lungo possibile.

Sapere cosa si sta cercando aiuta a migliorare il percorso di ricerca, conoscere le aspirazioni dei nuovi talenti aiuta a proporsi in modo efficace e ad avviare collaborazioni migliori.

Qualche dato statistico

I dati più interessanti e più netti emersi dall’Osservatorio Stage 2020, in relazione con le tre tematiche trattate:

  1. Lo stage è considerato uno strumento utile.

I dati parlano chiaro: quasi l’80% dei giovani che hanno svolto uno stage afferma che il tirocinio sia stato utile (29%) o molto utile (50%).

L’utilità è confermata dagli esiti occupazionali: ben il 75% degli intervistati ha ricevuto un’offerta di lavoro dopo il tirocinio (dal soggetto ospitante o altre aziende).

  1. Le nuove generazioni cercano stabilità, ma accettano compromessi.

Quasi la totalità degli intervistati affermano che la sicurezza e la stabilità dell’impiego sono tra le aspirazioni chiave per un futuro professionale: il 96% degli intervistati Z e il 94% dei Millennials si riconoscono in questa posizione.

1 intervistato su 2 è disposto però a sopportare carichi di lavoro o stress elevati (46%) e a intraprendere corsi professionali o di specializzazione a proprie spese, investendo sulla formazione (49%).

  1. L’attenzione al dipendente è fondamentale.

Dall’Osservatorio Stage 2020 emerge che i giovani (rispettivamente il 78% dei talenti Z e il 69% dei Millennials) desiderano un’azienda che dimostra una forte attenzione al dipendente, garantendo misure di welfare e favorendo il work life balance.

L’orientamento valoriale, la trasparenza e le tematiche legate alla sostenibilità sono considerati elementi fondamentali da circa il 40% degli intervistati.

Last but not least, anche il brand incide fortemente sulla scelta dell’azienda ideale: questo aspetto assume grande valore per oltre l’80% dei Millennials e per il 74% dei Post-Millennials.

È USCITO IL CAPITOLO CONCLUSIVO DI ODISSEA NELLO STAGE!

Vuoi sapere cosa pensano gli stagisti del loro tirocinio e del loro
primo ingresso nel mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la ricerca, che individua la concretizzazione di un salto generazionale verso una nuova concezione del lavoro: più autonomia e soprattutto più benessere sono i valori a cui aspirano i giovani di oggi.

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