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Cv internazionale: come cercare lavoro all’estero

Perché cercare lavoro all’estero

Abbiamo già in parte affrontato questa tematica nell’articolo “Quando la Fuga dei cervelli può essere un Viaggio di Formazione”: la ricerca di un lavoro oltre i confini nazionali è diventata una via sempre più battuta dai giovani italiani che non trovano lavoro o che semplicemente desiderano dare una spinta in più alla propria crescita professionale e al proprio cv.

Un’esperienza di lavoro all’estero offre la possibilità di entrare a contatto con nuove culture, conoscendone anche gli aspetti e le tradizioni professionali, di acquisire nuove competenze, nonché di consolidare la fiducia in se stessi e il proprio senso di sicurezza.

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Come cercare lavoro all’estero

Cercare lavoro all’estero è una bella avventura, ma presenta anche alcuni punti critici da non sottovalutare.

Per proporsi ai recruiter internazionali bisogna innanzitutto considerare le specificità del paese in cui si cerca lavoro: una preventiva raccolta di informazioni riguardanti le regole vigenti, il galateo e in generale i sistemi di riferimento culturali potrà servire per avere qualche chance di influenzare positivamente i selezionatori degli altri paesi.

Naturalmente bisogna tenere in considerazione anche la lingua parlata nel paese in cui si stanno cercando opportunità professionali, nonché la possibilità che le modalità di candidatura e i processi di selezione siano differenti.

Cv internazionale: le differenze tra i vari paesi

Gli studi hanno evidenziato alcune principali differenze nelle modalità di valutazione dei cv. In particolare ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione:

  • Numero di pagine del CV

Come in Italia, anche in Spagna e Portogallo le aziende ricevono un altissimo volume di candidature e quindi è molto importante non essere troppo prolissi nel curriculum, poiché nella maggior parte dei casi lo screening sarà molto rapido e i CV che superino le 2 pagine non saranno visti di buon grado.

La situazione cambia in alcuni paesi come la Germania, in cui solo una minima percentuale dei recruiter chiede CV entro le 2 pagine e dove invece saranno apprezzati i curricula più completi e dettagliati.

  • Fotografia

In alcuni paesi, ad esempio Germania, Polonia, Italia, Svizzera, la foto sul CV è fortemente richiesta, mentre in altri, come Francia e Belgio, non è ritenuta indispensabile ai fini di una selezione.

  • Esperienze all’estero

Potrebbe sembrare un controsenso, ma per cercare lavoro all’estero, le pregresse esperienze internazionali sono considerate di fondamentale importanza. Naturalmente, la valutazione delle esperienze all’estero sarà giudicato di pari passo con la conoscenza e l’apprendimento delle lingue straniere.

I paesi in cui si presta meno importanza alle esperienze all’estero sono Belgio e Paesi Bassi, in cui la percentuale di recruiter che valorizza in particolar modo l’internazionalità dei profili si aggira intorno al 30%.

Nel Regno Unito le esperienze professionali, a maggior ragione quelle all’estero, contano di più dei titoli di studio. Per questo motivo, per candidarsi nei paesi dell’UK, è bene ricordarsi di inserire le esperienze professionali subito all’inizio del CV.

  • Gap nelle esperienze

È buona norma generale non lasciare gap ingiustificati nelle esperienze lavorative e formative. La maggior parte dei selezionatori in tutto il mondo ritiene di fondamentale importanza che il CV riporti pause non motivate non superiori ai 6 mesi.

  • Onestà

Per cercare lavoro all’estero, qualunque sia il paese di destinazione, è importantissimo non mentire sulle proprie capacità e competenze. Ad esempio sarà controproducente gonfiare le abilità linguistiche, in quanto l’inesperienza potrebbe poi ritorcersi contro di sè al momento di dover affrontare situazioni lavorative complesse.

  • Hobby e interessi personali

In alcuni paesi, come ad esempio in Austria, in Portogallo e in Germania, i recruiter ritengono rilevanti le informazioni riguardanti hobby e interessi personali.

Le stesse informazioni sono ritenute meno importanti e quindi sono meno apprezzate in altri paesi, quali Francia, Spagna e Regno Unito.

La stessa cosa vale per la motivazione personale a cambiare lavoro: nei Paesi Bassi, ad esempio, addirittura il 90% degli HR giudica l’inserimento nel CV di una motivazione personale come importante.

  • CV online: il profilo LinkedIn

I social network hanno cambiato anche il mondo del lavoro e, di conseguenza, il modo di cercare un’occupazione, anche all’estero.

Il recruiting in Italia si svolge ormai in buona parte online: oltre il 60% dei selezionatori utilizza LinkedIn per la ricerca di profili idonei per le proprie selezioni. Questo accade anche nella maggior parte degli altri paesi europei.

In Russia, invece, l’utilizzo di LinkedIn è stato bandito. Alcuni aggirano il divieto mediante l’utilizzo di una VPN per candidarsi per posizioni fuori dal Paese. In Russia assume molto rilievo la lettera di presentazione, che a volte è ritenuta anche più importante del cv.

 

Scopri tutte le differenze sul processo di selezione e sui curriculum in 12 paesi del mondo nell’originale infografica di Viking Blog.

Leggi anche l’articolo approfondito che ti svela tutti i segreti per scrivere un cv perfetto e presentarti alle aziende nel modo giusto.


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