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Employer Branding: strategie per supportare l’immagine aziendale e attrarre i migliori candidati

Attrarre i candidati giusti è sempre più complesso? Potresti provare a fare un po’ di Employer Branding!

Ecco cos’è, perché dovresti farlo e le strategie da applicare.

Cos’è l’Employer Branding

L’Employer Branding è l’insieme di strategie di marketing rivolte a migliorare l’immagine di un’azienda e a definire la sua reputazione come datore di lavoro.

Si tratta in sostanza di un biglietto da visita con cui l’organizzazione si presenta al mondo del lavoro, comunicando un’immagine di affidabilità, che coincida con quella del “posto di lavoro ideale”.

L’espressione è entrata in uso dagli anni novanta, come variante del Customer Branding (riferito invece ai valori che l’azienda associa al proprio marchio per comunicarlo al consumatore).

Così come il Customer Branding è finalizzato a una fidelizzazione dei clienti, l’Employer Branding si pone come obiettivo l’acquisizione di candidati competenti, nonché il consolidamento e la fidelizzazione dei dipendenti già assunti (Employee Retention).

Per capire a fondo cos’è l’Employer Branding occorre specificare una distinzione:

  • Employer Branding interno

Si tratta dell’insieme delle strategie che l’azienda può implementare per accrescere la soddisfazione e l’engagement dei propri dipendenti, creando un ambiente di lavoro apprezzabile.

L’Employer Branding interno può prevedere ad esempio opportunità di formazione e sviluppo, politiche di lavoro flessibile, programmi di benessere in azienda, incentivi, ecc.

  • Employer Branding esterno

Questa tipologia di Employer Branding riguarda la reputazione che l’azienda acquisisce come datore di lavoro per i potenziali candidati e il mondo del lavoro in generale.

Per ottenere questo risultato si possono mettere in atto strategie di comunicazione tramite i social media, oppure avviare partnership con università, partecipare a fiere del lavoro, eccetera.

Perché l’Employer Branding è utile alle aziende

Veniamo ora ai vantaggi che un’attività di Employer Branding può portare alle aziende.

  • Più produttività

In un quadro di instabilità economica, come quello attuale, le organizzazioni devono necessariamente scegliere di avvalersi di alcuni espedienti per aumentare la produttività e assumere una posizione di rilievo rispetto alla concorrenza.

Un’attività strutturata di Employer Branding ha un impatto diretto sui risultati, sulla competitività dell’impresa e sul livello di turnover.

  • Valorizzazione dell’attività aziendale

Una strategia di Employer Branding a lungo termine permette di definire e valorizzare l’identità aziendale, con l’obiettivo di attrarre e trattenere risorse, nonché raggiungere i propri obiettivi di business.

Questo strumento di auto-promozione, quindi, dovrebbe stare alla base di qualsiasi strategia di recruiting e talent acquisition, in un momento in cui soprattutto la reputazione online può spostare l’ago della bilancia nella valutazione di un’azienda da parte di un candidato.

Mediante l’Employer Branding, l’azienda può intervenire nella definizione della propria dimensione valoriale, comunicando anche gli aspetti che la rendono un posto di lavoro unico e molto ambito, non solo a potenziali futuri collaboratori, ma anche ai propri impiegati, al fine di rafforzare la coesione interna e lo spirito aziendale.

Una strategia di Employer Branding a lungo termine, quindi, permette di definire e valorizzare l’identità aziendale per attrarre e trattenere risorse, ai fini del raggiungimento dei propri obiettivi di business.

  • Riduzione dei costi di recruitment

L’Employer Branding consente di ricevere più candidature in quanto l’azienda si presenta con un’immagine più attrattiva.

Ciò implica un notevole risparmio di tempo e soprattutto di costi nelle attività di ricerca e selezione.

Strategie di Employer Branding

Per costruire una valida strategia di Employer Branding occorre considerare alcuni passaggi fondamentali:

  • Analisi del brand

Svolgere un’analisi per individuare le esigenze di business a lungo termine, permette di definire le competenze di cui l’azienda ha bisogno e gli obiettivi a cui puntare.

  • Sviluppo di una Brand Identity

Occorre sempre integrare l’immagine dell’azienda come posto di lavoro con l’identità vera e propria del Brand, ovvero l’immagine pubblica che l’organizzazione assume.

Se employer branding e brand identity sono coordinati e coerenti, l’azienda riuscirà a comunicare uniformemente la propria “essenza” a dipendenti e pubblico esterno.

  • Studio dei target group

Come conseguenza dell’analisi del brand e allo sviluppo di una brand identity coordinata, è possibile procedere con la definizione dei target group interni ed esterni, ovvero individuare parallelamente le risorse da valorizzare e trattenere e quelle invece da attrarre.

Questo passaggio include anche l’utilizzo di strumenti, quali sondaggi e questionari, per indagare quale sia la propria reputazione presso il target di riferimento e ottimizzare quindi la strategia di comunicazione. Tra le caratteristiche da sondare per mettere a frutto l’Employer Branding, ce ne sono alcune definite “strumentali”, ad esempio retribuzione e orario di lavoro, altre ritenute “simboliche”, come il prestigio dell’azienda e il valore percepito dall’esterno per il posto di lavoro.

  • Promozione sui social network

Anche la tecnologia può essere un valido alleato per l’Employer Branding: un utilizzo corretto e costante delle pagine aziendali di LinkedIn e la pubblicazione delle offerte di lavoro sui social network sono validi strumenti per diffondere e costruire la propria reputazione online.

Dobbiamo considerare che per attrarre talenti, soprattutto appartenenti alle nuove generazioni, i social network risultano un alleato importante.

Attività sistematiche di Employer Branding sui social network possono portare diversi risultati:

  1. comunicazione della cultura, dei valori aziendali e dei benefici di cui godono i dipendenti
  2. aumento del traffico sulle pagine aziendali, con un conseguente miglioramento del posizionamento online
  3. potenziamento dell’engagement
  4. supporto al social recruiting

  • Dipendenti come brand ambassador

Anche i dipendenti possono essere ottimi alleati per fare Employer Branding, diventando ambassador sui social dei valori aziendali.

Naturalmente, alla base di un’azione di coinvolgimento dei dipendenti, occorre aver instaurato con loro un rapporto di fiducia e valorizzazione, ovvero è necessario farli sentire talmente integrati e allineati a livello valoriale da rendersi promotori della cultura aziendale.

Dal punto di vista esterno di un candidato che cerca impiego, quale metro di giudizio migliore per valutare un datore di lavoro, se non la testimonianza di chi già si trova in azienda?

Breve glossario correlato

L’Employer Branding presuppone o definisce alcuni importanti concetti correlati. Ecco i più importanti:

  • Employment Advertising

Si tratta di un processo con cui l’azienda promuove le posizioni aperte come se fossero dei prodotti, per aumentare la percezione del proprio valore distintivo.

  • Employer Identity

Consiste nell’identità che un’azienda assume come datore di lavoro (in inglese employer).

  • Employer Of Choice

È una definizione che si riferisce all’azienda come luogo di lavoro ideale per gli attuali dipendenti e per i potenziali candidati. Si può considerare come l’obiettivo più importante in una strategia di Employer branding.

  • Employer Brand Positioning

Comprende tutte le attività utilizzate dall’azienda per raggiungere la definizione di Employer of Choice e costruire una strategia di Recruiting Marketing.

  • Employer Value Proposition

È definita dagli elementi che determinano il valore dell’azienda nel suo rapporto di lavoro con i dipendenti (retribuzione, ambiente, attenzione alle esigenze del personale).

In sostanza l’EVP costituisce l’offerta di valore proposta ai dipendenti in cambio delle loro competenze e del loro impegno; dovrebbe riflettere i valori aziendali.


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