Il benessere soggettivo: come ridurre il wellbeing mismatch in azienda
Una delle grandi sfide che le aziende si trovano ad affrontare oggi è quella del wellbeing mismatch, letteralmente “disallineamento del benessere”: si tratta di una divergenza tra le aspettative dell’azienda e quelle dei dipendenti riguardo al tema del benessere aziendale.
Riuscire a comunicare le proprie esigenze in tema di benessere è molto importante per i dipendenti, così come è utile per l’azienda riuscire a mantenere la soddisfazione del personale.
Vediamo quindi in questo articolo come migliorare l’allineamento tra azienda e dipendente e favorire così il benessere di entrambi.
Cos’è il wellbeing mismatch
Innanzitutto è utile capire meglio cosa si intenda con wellbeing mismatch: le aziende, oggi come nei decenni passati, mettono in atto una serie di misure per favorire la soddisfazione dei dipendenti e, di conseguenza, l’employee retention.
Tuttavia, recentemente il tipo di incentivi offerti è percepito dai dipendenti come inadeguato: gli impiegati desiderano sentirsi parte di un contesto che li supporti davvero e crei un senso di appartenenza, non soltanto che elargisca benefit.
L’investimento economico delle aziende rischia quindi di rivelarsi inutile, perché non risponde a quelli che sono i “reali” bisogni dei dipendenti: senso di appartenenza all’azienda (e al team di lavoro), sostegno psicologico, supporto al work-life balance.
Perché il wellbeing match è importante
Ma è davvero così importante trovare un “allineamento” tra i bisogni dell’azienda e quelli del dipendente?
Assolutamente sì. Vediamo le ragioni principali:
- Benessere aziendale
L’accordo tra bisogni dell’azienda e bisogni del dipendente crea armonia in azienda, relazioni positive ed efficienza.
In un’espressione, benessere aziendale, essenziale per la produttività e per la soddisfazione dei dipendenti.
- Employee retention
La maggiore conquista di un’azienda capace di ridurre il wellbeing mismatch è quella di consolidare i dipendenti nel tempo (perché soddisfatti del proprio posto di lavoro).
Formare continuamente nuove risorse è dispendioso in termini economici e di energie, per cui avere una buona employee retention è fondamentale per ogni azienda.
Un’azienda in cui i dipendenti si trovano bene e restano a lungo sviluppa anche una positiva immagine “pubblica”: questo ha una ricaduta positiva sia sulle assunzioni che sull’acquisizione di nuovi clienti.
- Produttività
Evitare il wellbeing mismatch permette di creare più benessere per tutti, evitando tensioni e migliorando le relazioni aziendali: questo permette di concentrare le energie sulle mansioni da svolgere e ha quindi un impatto positivo sulla produttività.
- Soddisfazione e crescita professionale
Un dipendente che vede soddisfatte le sue aspettative di benessere in azienda tende non solo a rimanere, ma anche a crescere professionalmente raggiungendo i suoi obiettivi e sentendosi realizzato.
Come migliorare il wellbeing match
Ora che abbiamo chiarito i motivi per cui il wellbeing match è fondamentale in un’azienda, capiamo come realizzarlo al meglio:
- Ascoltare i dipendenti
Il primo modo di creare un allineamento del benessere è avere un ascolto sincero e partecipe delle esigenze dei dipendenti: questo compito spetta in particolare alle risorse umane, ma può essere un’attitudine condivisa tra tutti coloro che hanno un ruolo dirigenziale in azienda.
Fondamentale è ritagliarsi dei momenti di confronto con ogni dipendente, in cui verificare l’andamento della collaborazione e capire quali aspetti migliorare.
- Fare ricerca attiva
Le esigenze dei dipendenti cambiano nel tempo e sono soggette anche a un andamento dato dai periodi storici: negli ultimi anni, ad esempio, è cresciuta notevolmente l’importanza attribuita al work-life balance.
Un’azienda attenta deve quindi mantenersi aggiornata su come evolve la società e magari anche svolgere sondaggi, interviste, focus group interni per “monitorare” le esigenze in termini di benessere.
- Coinvolgere il personale
Un ottimo modo per evitare il wellbeing mismatch è quello di coinvolgere direttamente i dipendenti nell’attivazione di misure di welfare aziendale.
Ad esempio, si può chiedere di fare proposte concrete (e magari personalizzate) di interventi che potrebbero migliorare il loro benessere.
Speriamo che i nostri consigli ti siano utili (qualunque sia il tuo ruolo nel contesto lavorativo) a trovare un perfetto “allineamento” e a migliorare il benessere in azienda!
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