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Coaching aziendale: uno strumento di crescita per lavoratori e imprese

Di coaching aziendale e business coach si sente parlare molto spesso. Ma di cosa si tratta esattamente?

In questo articolo abbiamo raccolto tutte le informazioni per capire in cosa consiste e perché è molto importante per le imprese.

Cos’è il coaching aziendale?

La parola “coaching” deriva da un termine inglese, “coach”, che significa letteralmente “carrozza”. Metaforicamente, il coach supporta il coachee (il passeggero) nel suo viaggio verso una destinazione prestabilita.

Con questo termine si definiscono le pratiche messe in atto nell’ambito di una partnership tra un coach e un’azienda, al fine di supportare e affiancare professionisti qualificati nel raggiungimento di determinati obiettivi di miglioramento in ambito lavorativo.

Chi è il business coach?

Il business coach rappresenta per l’azienda un collaboratore prezioso, che può contribuire a far emergere il potenziale dei singoli individui in un contesto lavorativo.

Il suo obiettivo è supportare le persone nel prendere consapevolezza dei propri limiti e punti di forza, creando le condizioni favorevoli per affrontare un percorso di apprendimento e di crescita, verso il raggiungimento di traguardi professionali e personali importanti.

Il coach deve naturalmente possedere solide competenze nell’ambito del business e dell’organizzazione aziendale, oltre a vantare importanti soft skills, come la capacità di ascolto e di coinvolgimento, una buona dose di diplomazia nella gestione delle criticità e spiccate doti relazionali.

Vantaggi del coaching per le aziende

Il capitale intellettuale delle aziende è strettamente correlato al capitale umano delle risorse che le compongono.

Il coaching aziendale, se utilizzato in modo continuativo e sistematico, contribuisce a sviluppare l’azienda, includendo l’apprendimento come valore portante e generando ricchezza nelle idee, nell’immaginazione e nelle conoscenze che l’azienda produce.

La cura rivolta alle persone e alla loro crescita è oggi una delle priorità per le aziende, che possono trarre notevoli benefici dal business coaching:

  1. Incrementare l’engagement

Migliorare la soddisfazione dei dipendenti verso il proprio lavoro è un passo strategico verso il raggiungimento di risultati migliori. I collaboratori demotivati portano in azienda pesantezza e abbassano la qualità dei servizi offerti.

  1. Sviluppare i talenti

Con sistematici interventi di un business coach si può sicuramente contribuire a far crescere i collaboratori, aiutandoli ad esprimere un potenziale inespresso.

  1. Migliorare le performances

Prendere consapevolezza delle proprie potenzialità può portare i lavoratori a dare il meglio di sé in azienda, migliorando le performances e l’efficienza delle prestazioni.

  1. Aumentare la retention

Contribuire a sviluppare i talenti è importante, ma è altrettanto importante trattenerli in azienda. Il coaching può contribuire al raggiungimento di questo proposito, come dimostrazione di un’attenzione dedicata al dipendente e alla sua individualità all’interno del team.

L’importanza per le risorse umane

Il coaching è particolarmente utile per i dipartimenti HR delle aziende, che quotidianamente hanno a che fare con la gestione delle risorse umane.

Può essere un ottimo strumento da proporre ai profili manageriali, che hanno una responsabilità e un impatto significativi sul business aziendale, ma anche a risorse di livello inferiore ma con un alto potenziale, per stimolarle a crescere.

Tipologie di coaching aziendale

Il coaching aziendale non prevede un percorso di sviluppo generico, ma può essere declinato in tanti modi, a seconda del target a cui si rivolge e dell’obiettivo da raggiungere.

È possibile individuare le seguenti tipologie di coaching aziendale:

  • Coaching individuale, se il rapporto tra coach e coachee prevede una relazione one to one.
  • Team coaching, se l’attività è rivolta a un gruppo di persone che fanno parte dello stesso team di lavoro. In questo caso il coaching si può configurare come un vero e proprio Team Building.
  • Group coaching, quando il coach segue un gruppo di persone che possono anche non fare parte dello stesso team di lavoro, individuando obiettivi e competenze trasversalmente utili ai componenti del gruppo.
  • Career coaching, percorso che mira a valorizzare le qualità personali, al fine di individuare attitudini, margini di crescita e potenzialità di sviluppo di una risorsa in azienda.
  • Executive coaching, dedicato alle figure manageriali e mirato al consolidamento delle capacità di leadership, gestione del personale e altre peculiari competenze utili per chi ricopre una carica dirigenziale.

Per individuare il tipo di coaching aziendale più adatto ed efficace, il coach prenderà in esame diversi fattori, come ad esempio il genere di azienda, la mission e i valori che la caratterizzano e gli obiettivi specifici dell’organizzazione.

Procederà quindi con l’ideazione di un percorso personalizzato, strutturato ad hoc sulla base del contesto e delle analisi svolte.

Il modello Witmore

John Witmore, uno dei padri fondatori del coaching aziendale, definisce questa disciplina come uno strumento mirato a “liberare il potenziale delle persone per massimizzare la loro performance”.

Witmore sintetizza le fasi di realizzazione di un modello di coaching, denominato G.R.O.W.:

  • Goals

Definizione dell’obiettivo personale per cui si decide di affrontare un percorso di coaching?

  • Reality

Analisi della situazione corrente, per valutare le condizioni oggettive in cui ci si trova (ostacoli, vincoli, opportunità…).

  • Options

Ricerca delle vie che possono portare all’obiettivo, prendendo in considerazione tutte le opzioni, senza scartarne nessuna a priori.

  • Will

Individuazione di un piano d’azione, che comprenda dettagli sulla strada da intraprendere, sui comportamenti da tenere, sulle tempistiche da rispettare, ecc.

Indubbiamente il coaching può portare benessere in azienda. Leggi il nostro articolo dedicato al tema per scoprire quali sono gli altri modi per promuoverlo.


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